Vuoi giocare a nascondino?

Tempo stimato di lettura: 2 minuti e mezzo.

***

<<Vuoi giocare a nascondino?

<<Presto-presto, corri a nasconderti, sto iniziando a contare: uno, due, tre, quattro…

<<Comincia il gioco, chi c’è c’è, chi non c’è non c’è.

È buio.

Sono seduto nel buio.

Mi sono nascosto.

No, non ho paura del buio, mi piace, il buio cancella tutto.

Nel buio non ci sono i colori, non ci sono le forme, non c’è profondità, il buio, nero, spesso: è piatto.

Mi piace, lui mi abbraccia e mi fa sentire al sicuro.

La luce mi spaventa.

Nella luce ci sono i colori, le forme, la profondità: la luce non mi abbraccia.

Nella luce li vedo: i colori.

Blu, giallo, verde, viola.

Le sfumature dei lividi; quelli che mi ha fatto lui.

Nel buio, invece, si cancella tutto.

Lui mi fa giocare a nascondino, finché sono nascosto, nel buio, sono felice.

Ma quando lui mi trova, apre l’anta del nascondiglio, quando dentro all’armadio arriva la luce: vedo tutto, sento tutto.

Se lui mi trova devo pagare pegno; lui mi trova sempre.

Non gioca a nascondino, lui va’ a caccia e io sono la preda.

Lui il bracconiere; io la preda.

<<Trovato, bravo, ti sei nascosto bene questa volta, quasi non ti trovavo.

Mente, lui mi trova sempre; sempre.

<<Vieni qui, abbracciami, stringimi forte, ora dobbiamo finire la partita, io ti ho trovato, ora tocca a te, ti ricordi come si gioca vero?

Sì, me lo ricordo, lo sogno la notte, conosco bene le regole del gioco.

<<Bravo, bravissimo, vedi? Non era così complicato, non è stato difficile, inizi ad avere meno vergogna.

La vegogna, non sapevo neppure cosa fosse prima di lui, ora quando siamo con le altre persone dice sempre che sono un bambino timido, per questo quando lo vedo mi nascondo, dice che è il nostro gioco.

E dire che prima non lo ero mai stato: timido.

<<Presto-presto, corri a nasconderti, sto iniziando a contare: uno, due, tre, quattro…

È ricominciato il gioco, ma questa volta ci sono riuscito.

Qui non mi troverà più; non lo farà nessuno.

Ho il buio accanto, se non fosse per l’acqua, per i vestiti zuppi, starei bene; questo è il mio posto.

In fondo al pozzo.

In fondo al pozzo e finalmente non sono più un bambino che deve pagare pegno: ora sono solo buio.

***

Se solo si prestasse più attenzione, non servirebbe il buio a proteggerli.

Dopo che tutto si è svelato ci indignamo, ma prima?

Prima, ecco, proprio prima del dramma: cosa facciamo?

Niente; perché distratti non ce ne accorgiamo.

Poi, subito dopo, lo diciamo:

“Eh dire che sembrava un bambino così sereno, sempre sorridente…”.

Il giostraio ti propone un brano da ascoltare dopo la lettura.

Carmen Consoli – Mio zio:

4 commenti su “Vuoi giocare a nascondino?

  1. Michele L'Erario

    Le parole, ogni singola parola, sono le uniche a testimoniare questo male: la cattiveria dell’uomo sui suoi piccoli.
    Anche di fronte ad un solo episodio di questo tipo, tutti noi abbiamo fallito, l’umanità è negata, il comportamento animalesco trionfante.
    No, gli animali sono premurosi verso i loro piccoli.
    Noi, purtroppo, ci possiamo comportare anche peggio degli animali; ci culliamo della nostra civiltà, e poi capaci di fare cose brutte; non accettabili al solo pensiero.
    Un racconto di forte impatto.
    Scrittura da 10 e lode.
    Complimenti.
    …..e pensare che i bambini hanno paura del buio, vogliono la luce, i colori riflessi nella gioia dei loro occhi.
    “Il buio cancella tutto”, tragicamente in questo profondo e ultimo buio, sfuggirà alla mano cattiva per sempre; ma la sua povera vita non si salverà anche per colpa di chi non ha visto o ha fatto finta di non vedere.
    Non voglio aggiungere altro, ci sono qui le parole di questo racconto che urlano, che implorano quel senso di responsabilità che tutti noi dobbiamo avere per scongiurare questi episodi brutali: privare ad una giovane vita l’amore, la gioia dei colori, la vita stessa.
    Grazie di te, di questo racconto.

    • Buongiorno Caro Michele,

      Grazie per queste tue parole, per aver definito questo giro di giostra: “Scrittura da 10 e lode”.
      Ho tentato di raccontarlo proprio con la voce di un bambino, che non incolpa nessuno, che racconta il suo dolore, le sue paure, che le narra ad adulti poco consapevoli o che proprio consapevoli non vogliono esserlo.
      Hai ragione, gli animali hanno un istinto di tutela verso i cuccioli a volte più forte del nostro, a volte servirebbe meno “logica, meno pensiero” e più “reazione emotiva”.
      I bambini difficilmente raccontano, difficilmente colgono, nonostante il malessere che provano, la gravità di ciò che subiscono, sta a noi: grandi, fare la differenza.
      Proprio per questo spero che il giro sia letto da molte persone, spero anche che possa fungere da monito, da aiuto.
      Me lo auguro.
      Come sempre grazie per i tuoi commenti.
      La giostraia.
      Valentina.

  2. Toccante e vero, mi hai fatto venire i brividi! tematica brutta e difficile, racconto bellissimo come sempre! Fede

    • Buongiorno Fede,
      Come vedi ho trovato il tempo per rispondere ai commenti dei giri passati.
      Grazie, ho tentato di raccontare qualcosa di indicibile, inenarrabile, dando sempre risalto alle emozioni, emozioni che noi dobbiamo imparare a riconoscere per poter intervenire: occhi aperti e cuore in ascolto.
      Buona domenica, al prossimo giro di giostra.
      Il giostraio.

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