Quindici mesi

Il giostraio prende la parola:

Quindici mesi.

Sembrano pochi.

Sembrano tanti.

Interminabili.

Invece, quando li si vive, scivolano via, poco più di un anno che scorre dal presente per entrare nel passato e rimanere lì, nella memoria.

Una memoria a cui si attinge sempre meno, una memoria che non sfruttiamo più.

Abbiamo le foto, i selfie, i video, tutto subito a disposizione per riportare a galla le sensazioni vissute.

Invece riportano a galla poco.

È la memoria, la nostra memoria, che permette davvero di “rivivere” il passato.

Accade così che riguardando un selfie di anni addietro, ci si dimentichi pure il momento in cui sia stato scattato.

Più qualità meno quantità.

Vale anche per la memoria.

Pensate a questi quindici mesi, agli ultimi quindici mesi, cosa vi è accaduto?

Cosa avete registrato, vissuto, amato o disprezzato, sforzatevi di ricordare, perché ogni ricordo è unico, vostro, personale.

Le foto, i selfie, i video, possono essere visti da tutti, aiutano il “ricordare” ma non sono un vero ricordo, non sono la nostra “memoria”.

Ogni evento lo assimiliamo a modo nostro, intimo, personale, la foto rappresenta un attimo vissuto, la memoria racconta “come” l’abbiamo vissuto, le sfumature.

Perché sto riflettendo sul ricordo degli ultimi quindici mesi?

Sono quindici mesi di Parole in Giostra.

Sì, cari passeggeri, sono quindici mesi di giri di giostra ininterrotti, ogni venerdì avete trovato sempre un nuovo giro ad aspettarvi.

Oggi, per chi ancora non lo sapesse, è l’ultimo giro di giostra prima della pausa che farò ad agosto.

Non preoccupatevi, a settembre la giostra tornerà con i soliti nuovi giri, chissà, magari, migliori!

Oggi invece vi saluto, vi auguro una buona estate, se vi mancherà la giostra potrete sempre salire per ripetere un giro del passato, i giri sono tutti qui, per voi.

Quindi, ad agosto la giostra si fermerà, niente nuovi giri fino a settembre, spero non vi dispiaccia, ma anch’io mi riposerò, con la promessa che a settembre mi ritroverete qui, sempre giostraio di questa piccola giostra di parole.

Sempre con il solito intento, regalare uno spunto di riflessione, un’emozione, che possano, con il passare del tempo, lasciare il segno.

Su Twitter, invece, se riuscirò pubblicheró qualche aggiornamento, non abbandoneró la giostra del tutto.

Grazie a tutti voi, perché, come dico sempre, mi regalate il vostro tempo, lasciate la vostra opinione, rendete questa giostra proprio come l’avevo sognata, immaginata: uno scambio costruttivo di punti di vista, di considerazioni.

Oggi cosa vi potrei raccontare?

Cosa vi potrei lasciare che possa rimanere con voi, che non vi faccia dimenticare di Parole in Giostra fino al mio ritorno a settembre?

Un’emozione.

Poche parole.

Anzi, lo so, non vi lascieró nulla di “mio”, vi propongo invece di riportare alla memoria qualcosa di vostro.

Un ricordo degli ultimi quindici mesi.

Ecco, vi lascio uno spunto di riflessione ampio, valido per tutto il mese di agosto, vi lascio a passeggiare nella vostra memoria, nelle vostre emozioni.

A presto, come sempre, grazie di cuore per aver letto.

Il giostraio.

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Il giostraio, pur non essendo un grande intenditore di musica, né conoscitore della storia personale di ogni singolo artista, vi propone un brano da ascoltare dopo la lettura.
N.B. la canzone, come sempre, è stata cercata e scelta dopo aver scritto il giro di giostra e non viceversa.

Tiromancino – La descrizione di un attimo: