Le mani delle donne

Non mentono.

Lo smalto le può abbellire, ma continuano a non mentire.

Le mani delle donne le raccontano.

Raccontano il passato.

Le fatiche.

Le gioie.

Raccontano la vita.

Sono il loro biglietto da visita.

É da loro, dalle mani, che si conosce una donna.

Lo smalto, le unghie laccate, a volte finte, colorate, decorate, anche quelle raccontano.

Una donna semplice, senza fronzoli, avrà unghie semplici.

Un’altra, più attenta alla moda, all’abbellimento personale, le colorerà e il colore scelto parlerà per lei.

Anche gli anelli le raccontano.

Sposate, nubili, vedove, fidanzate, gli anelli dicono tutto.

Il volto può essere truccato, mascherato.

Le labbra possono essere colorate, addirittura gonfiate.

Le rughe, il tempo passato che solca il volto, possono essere cancellate, tirate, riempite con piccole punture che promettono di far tornare indietro il tempo e lì, lì, fermarlo.

Le donne lottano contro il passare del tempo, ormai ci lottiamo tutti, invecchiare è “fuori moda”, ci mostra deboli, umani, fragili.

Mostrare la propria fragilità è da perdenti, dobbiamo essere tutti forti, tutti eternamente giovani, che poi, il tempo alla fine lascia il segno lo stesso.

Le mani invece non mentono.

Niente trucchi.

Le mani mostrano il tempo che è passato e raccontano, raccontano tutto.

Le mani non hanno segreti.

Invecchiano col viso ma non si possono truccare.

Le mani si screpolano al vento, diventano ruvide in inverno.

Stringere una nuova conoscenza con la mano ruvida non è un bel biglietto da visita.

Le donne del passato lo sapevano, per questo li usavano, i guanti.

Gli uomini credevano che fossero solo eleganza, un tocco di antico pudore al portamento, ma altro non era che un semplice trucco per non mostrarsi, un velo per proteggersi dagli altri, per tenere stretti i propri segreti.

Li usavano anche in estate, leggeri, proteggevano la candida pelle dai raggi del sole.

Il sole invecchia la pelle; un paio di guanti l’avrebbe mantenuta giovane, candida.

Le donne del passato non usavano punture sul viso, lo truccavano, poi indossavano i guanti.

Un semplice paio di guanti, il fascino d’una donna d’altri tempi.

Le mani di donne aristocratiche, cameriere, maestre, contadine, un paio di guanti le avrebbe rese tutte uguali.

Gli uomini, osservavano quel sottile strato di pelle o tessuto, osservavano le mani nascoste in un paio di guanti, non erano consapevoli del motivo, ma ne erano attratti.

Per questo lo facevano, per questo le salutavano così, col baciamano.

Attenti, le mani non erano baciate, ma solo sfiorate, questo è il vero baciamano.

Gli uomini del passato non l’avevano capito, ma non era importante, l’avevano capito loro, le donne; un paio di guanti le avrebbe protette, rese eleganti, avrebbe nascosto i segni del tempo, ma solo agli estranei, in casa, in famiglia, le mani le mostravano a tutti.

In un tempo passato, il solco di una ruga sul viso non rendeva deboli, fragili, bensì forti, saggi, rocce resistenti solcate dalla goccia del tempo, che nel tempo trascorso avevano trovato la loro saggezza.

La saggezza però è cosa per pochi, per questo le donne, sagge, la celavano.

I guanti, non erano moda, erano uno stile di vita.

La riservatezza, non dimenticate, ha affascinato; oggi, in questa nuova società in vetrina, affascinerà ancora di più.

Forse dovremmo tutti, in certe occasioni, indossarlo, quel paio di guanti; il riserbo.

Il giostraio ti propone un brano da ascoltare dopo la lettura, come sempre è stato scelto e cercato dopo aver scritto il giro di giostra.

Zucchero – Donne:

12 commenti su “Le mani delle donne

  1. Delicato il tuo pensiero,
    mi sono immaginata la gentilezza di quel momento. Sfiorare quasi l’anima nel sentirsi
    un pregio. Bellissimo!
    Ti regalo il sorriso che mi hai donato,
    felice sia il tuo venerdi caro Gioatraio,
    un abbracccio caro
    ⭐Roby⭐

    • Pensieri colmi di delicatezza e di sentimenti perduti. Ho vissuto quei bellissimi anni in cui i guanti avevano un ruolo importante ed erano importanti anche in estate: guanti leggeri o ricamati, ma cmq donavano un aspetto gentile alle mani delle donne. Tutte li portavano, proprio tutte e questo era il bello, le donne diventavano tt uguali.Complimenti

      • Buona sera cara Mara,
        leggendo questo tuo commento ho sorriso, dalla prima parola all’ultima.
        Non ho vissuto quegli anni, ma ho giocato con quei guanti da bambina, quelli ricamati erano i miei preferiti, li indossavo e le mie piccole mani di bimba si perdevano in quelle della donna che li aveva indossati, non so se fosse mia nonna o la mia bisnonna, ma mi sentivo una “principessa”, era magnifico.
        Ti auguro una buona serata, al prossimo giro di giostra :-*
        Il giostraio.

    • Buona sera cara Roberta,
      sono molto felice che questo giro ti sia piaciuto, ho voluto proprio farne una carezza leggera, per cercare di riportare il sapore del passato.
      Ti auguro una dolce serata e ti mando un caro abbraccio.
      Sempre con affetto, <3.
      Il giostraio.

  2. Sempre più brava…
    Il riserbo…quanto è necessario.
    Grazie, come sempre…e buon weekend.

    • 🙂 mi fai arrossire così!!!! 🙂
      Grazie a te, come sempre, il mio primo iscritto alla newsletter!!!
      Eh già, il riserbo, qualcosa di quasi sconosciuto oramai.
      Buona serata :-*
      Il giostraio.

  3. Hai un tocco impalpabile, leggero, gradevole come una carezza.
    Ecco, a proposito di mani.
    Le mani sono e fanno la differenza. Bello l’accenno all’uso dei guanti: un modo d’essere che personalmente ritengo femminile e affascinante.

    • Buona sera Livia,
      🙂 sorrido perché era proprio quello che desideravo che questo giro fosse, una carezza appunto.
      Una riflessione che alla fine accomuna tutti, uomini e donne le cui mani raccontano tutta una vita.
      Anch’io ritengo i guanti affascinanti, forse perché, come ho scritto in una risposta precedente, sono stati oggetto del mio gioco infantile e mi facevano sentire una “nobildonna” anche se ero solo una bambina.
      Ti auguro una dolce serata, al prossimo giro di giostra.
      Il giostraio.

  4. Michele L'Erario

    “Le mani non mentiscono, raccontano il passato, le fatiche, le gioie, la vita”.
    Non solo, le mani con il tatto ci fanno capire più di quanto sia visibile a prima vista.
    Su qualunque cosa ci passiamo il palmo per tastare, per meglio capire la natura della cosa visionata, come per dire che la vista avvolte abbaglia, ma le mani no, esse non mentono come tu dici, specialmente quelle di una donna.
    Cosi pure una stretta di mano non mente.
    In quella stretta ci sono attimi in cui si percepiscono sfumature della persona, può capitare di percepire una sua forma di debolezza quando la sua mano è senza presa, senza carattere.
    Si è vero le mani non mentono e raccontano la vita, il lavoro che si svolge, inoltre esse sostengono i discorsi, accompagnano le parole, rafforzano il loro significato mentre vengono pronunciate.
    È vero le mani delle donne sono il loro biglietto da visita.
    Bella la descrizione che hai fatto, direi completa: mani curate, con unghie lunghe e laccate, io ho visto sopra anche i brillantini; sì, una donna semplice avrà una mano curata e unghie semplici.
    Le mani raccontano, anche da come si muovono, da come la donna muove le mani si intravede la sua personalità.
    E poi le mani di donna sono le mani di una madre, le più adatte a coccolare e consolare un figlio.
    Si raccontano il presente, la vita che passa, gli anni che avanzano senza trucco, forse anche perché la chirurgia plastica non si è interessata ad esse, ad altre parti del corpo, dal viso in poi, sicuramente, come se le mani passassero in secondo piano; senza sapere che certe conferme di una persona arrivano proprio dalle sue mani.
    “Niente trucchi, le mani non hanno segreti”.
    Spianare le rughe, contrastare la vecchiaia, solo come dici tu perché essa ci rende deboli, fragili, umani, mentre la chirurgia rende felici ma spesso dei mostri, innaturali, oltre a molti problemi, perché sempre di operazione si tratta.
    Non posso ancora dire niente sulla vecchiaia, mi auguro solo di arrivarci, anche perché la salute è la migliore bellezza.
    “Un semplice paio di guanti, il fascino d’una donna di un tempo passato” e quando ” indossare un paio di guanti, non era una moda, ma uno stile di vita”.
    Bello quello che hai raccontato, in un tempo passato tutte le donne indossavano i guanti, non solo le aristocratiche, ma anche tutte le altre donne, dalla maestra di campagna, alla contadina, alcune tutti i giorni, altre solo nei giorni di festa, in poche occasioni.
    È bello pensare che un semplice paio di guanti indossati le donne, tutte, si facevano belle, e soprattutto scomparivano le fatiche segnate sulle mani tale da considerarsi tutte uguali.
    Gli uomini pensavano che lo facessero per eleganza ed erano attratti, le donne, loro lo sapevano e l’hanno sempre saputo, la loro era saggezza, la riservatezza, il riserbo, crea fascino, crea attenzione, ed è quello che le donne vogliono, vogliono l’attenzione dovuta da parte dell’uomo e il rispetto.
    Qui è tutto una questione di femminilità che attrae l’uomo e non sa il perché.
    Ma oggi i guanti io non li vedo in giro indossare, per motivi di lavoro, per proteggersi dal freddo cane dell’inverno, per il resto poco usati, forse gli inglesi, in primis la regina, sono riusciti a conservare questo “stile di vita”.
    Perché come dici tu, cara giostraia, qui non parliamo di moda, qui parliamo di femminilità che viene protetta dal riserbo, mentre viene intaccata dalla voglia odierna di apparire, di mostrare tutto in bella vista, lasciando all’uomo pochi margini di fantasia.
    Il riserbo promuove l’eleganza che fa scaturire nell’uomo la fantasia che genera la voglia e le dovute attenzioni.
    Grazie, per questo giro.
    Quante cose del passato vorremmo che ritornassero.
    A presto.

    • Buona sera caro Michele,
      stavo leggendo tutto il tuo commento, prima di rispondere, prima di dar inizio al nostro consueto confronto.
      Poi ho letto questa tua frase “..la salute è la migliore bellezza”, che bella, dovrebbero farne grandi cartelli da appendere ovunque, cambiasse questa nostra coscienza, tutta volta “all’apparire”, al “presentarsi al meglio”, saremmo tutti più sereni e sicuramente più sinceri col prossimo.
      Non avevo pensato anche a questa sfumatura, le mani sono anche un mezzo per sottolineare ed incorniciare i discorsi, a volte possono anche parlare come con il gesto del “pollice alzato”, non avevo pensato a quanto con le mani si possa, in diverse e svariate situazioni, comunicare, sono un mezzo prezioso e a volte poco considerato.
      Il riserbo ormai è uno “stile di vita” che stiamo abbandonando e rischia davvero di venire dimenticato, io lo ritengo un prezioso “valore” da salvaguardare, vogliamo “tutto e subito”, non comprendiamo più il piacere della scoperta, del fascino che si cela dietro ad una persona riservata, noi guardiamo solo a quello che viene messo “in vetrina” e giudichiamo senza voler neppure conoscere…
      Ah, la femminilità, non so più dove sia sai?
      Ormai i modelli che ci vengono propinati sono tutt’altro, dobbiamo essere tutti giovani, tutti identici, tutti “perfettamente omologati”.
      Grazie a te per aver lasciato questo tuo commento, so che il tempo è sempre poco, quindi ti ringrazio con tutto il cuore.
      Mi piace pensare che parlandone, i valori del passato possano, nel tempo, mantenersi in vita e credo fermamente che prima o poi qualcuno li “recupererà”, è solo questione di tempo.
      Ti auguro una buona serata, a presto, un abbraccio.
      La giostraia.

  5. Questo giro me l’ero perso ohibò! Sai ho sempre dato un’importanza enorme alle mani. Come si muovono e come stanno da ferme. Come stringono la mia quando ci si presenta o saluta. Dicono veramente chi hai di fronte. È bello il pensiero dei guanti visto nella tua ottica, ma a me non piacciono proprio perché nascondono e a me impediscono di capire. Non li porto mai nemmeno d’inverno e lascio che siano le mani il mio biglietto da visita. Chi vuole capisce, chi non vuole…non mi interessa passo oltre. Nel complesso però, conoscendoti un pochino, mi è piaciuto quando l’ho letto con i tuoi occhi e credo pure di avere capito. Mamma mia…vuoi vedere che in vecchiaia divento intelligente? 😂 (Non ricevo le newsletter, cosa ho sbagliato? Scusa se chiedo qui ma non mi piace farlo “di là”. Grazie 😘)

    • Buon giorno Tina,

      Scusa ma ieri non avevo visto il commento a questo giro, ma solo all’ultimo.
      Mi hai fatta ridere con “ohibò!” ahahahah
      Anch’io do questa importanza alle mani, sopratutto quando stringo una nuova conoscenza, per me la “stretta di mano” è quasi un biglietto da visita.
      Hai ragione, sui guanti, celano e donano un senso di mistero, di riserbo, però ho ben capito il tuo punto di vista e lo condivido, tu pensavi più alla “trasparenza di una persona”, con un paio di guanti invece si cela qualcosa di noi, mentre, come hai già capito, il mio pensiero era rivolto alla moda di oggi di “mostrare tutto e subito”, senza pensare che ogni tanto quel briciolo di riserbo possa essere un valore prezioso.
      Son contenta che anche avendo un’opinione diversa dalla mia, tu abbia fatto un passo oltre e “letto con i miei occhi”, non è da tutti farlo!
      Per la newsletter ho controllato e non mi risulta la tua iscrizione, dopo aver messo la mail ti dovrebbe arrivare un messaggio in cui è richiesta la conferma all’iscrizione, è un messaggio che parte in automatico, magari ti è stato recapitato nello spam, perché Claudio(che commenta anche sul sito e magari avrai già avuto modo di leggere i suoi pensieri) si è iscritto qualche settimana fa e mi ha detto che tutto funziona e le mail gli arrivano, riprova e nel caso non funzioni cercherò di risolvere il problema 🙂
      Ti auguro una buona giornata, un abbraccio!!
      Al prossimo giro, tra l’altro ci sto lavorando proprio ora!
      Il giostraio.

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