La cronaca è servita: in nero

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Interrogarsi sul senso di questa vita può portare a pensieri talmente complicati che un nodo si forma dentro noi stessi.

Siamo piccoli, popoliamo questa terra e siamo talmente tanti che la morte, a volte, ci passa accanto senza essere notata.

Cresciamo tra le notizie di cronaca nera, impariamo presto che alcuni possono far del male agli altri, vediamo vite spezzate servite come intrattenimento serale.

Ci indigniamo di questo, ma poi finiamo per rimanerne comunque rapiti, non guardiamo i programmi in cui le notizie di cronaca nera si susseguono come un menù, dall’antipasto al dolce, ma finiamo per parlarne ugualmente, col collega, amico, parente o vicino.

Un commento sull’accaduto ci scappa lo stesso, vorremmo essere migliori, diversi da chi commenta con grandi sentenze tali notizie ma non possiamo, il commentare, dare la propria opinione, spesso, serve per esorcizzare la paura.

Si crea un distacco emotivo, ciò che si apprende come notizia è qualcosa che viene da fuori, da lontano, non tocca il nostro quotidiano.

Ci proteggiamo, illudiamo di essere lontani da quegli accadimenti, lontani dalla realtà.

Ecco, ci indigniamo, possibile che non si possano fare riflessioni allegre, pensieri sereni?

Certo, si possono fare, popolano quotidianamente la nostra realtà, ma evidentemente appaiono meno appetibili, una buona notizia sarà presto dimenticata, una negativa sarà il centro del dibattito settimanale, addirittura mensile.

Ci sono molti più fiori che sorridono al sole e regalano il loro profumo rispetto ai fiori distrutti dai chicchi di grandine, ma li sappiamo ancora apprezzare?

Il brano che accompagnerà questo giro di giostra sarà particolare, sarà il racconto in musica del primo caso di cronaca trasmesso in diretta, una lunga diretta, dalla Rai: il caso di Alfredo Rampi.

Baustelle – Alfredino: