L’arroganza del potere

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Succede, ci si sveglia un mattino e lo si capisce: si è il risultato delle scelte altrui.

Perché sono loro che possono farlo; scegliere del nostro futuro, una scelta a “libera discrezione”.

Una scelta libera, appunto, ma libera solo per loro, per noi è obbligata, siamo obbligati a piegare il capo è dire “sì, ho capito, lo so che funziona così”.

Quanta arroganza dobbiamo sopportare.

L’arroganza di chi, trovandosi in un posto di rilievo ove abbia il potere di decidere delle sorti del prossimo, cresce fino a diventare un mostro.

L’arroganza di chi non pensa più al prossimo, al bene altrui, pensa solo a sè, si è perso, strozzato dal mostro che gli soffoca il cuore.

L’arroganza: è un mostro.

Non tutti gli occupanti di posti di potere si fanno possedere dal mostro, sia chiaro, ma nel corso della vita si incontrarà sempre qualcuno che ha perso la retta via dell’equilibrio facendosi ammaliare dal potere.

È così il potere di decidere delle sorti altrui, piccante, sei lì davanti a colui che attende un tuo riscontro positivo, hai la facoltà di decidere se renderlo o meno felice, se tingere di rosa la sua giornata, respiri, deglutisci e ne senti il sapore: è piccante.

Non ci credete?

Lo è, infatti le prime volte che lo si fa, decidere delle vite altrui, si prova una sensazione scomoda, fastidiosa, che pizzica l’anima, che è, appunto, piccante.

Poi, proprio come succede mangiando piccole porzioni di peperoncino ogni giorno, alla fine non si sente più così tanto pizzicare, alla fine il sapore inizia a piacere, non se ne ha mai abbastanza, ed è lì che succede: arriva il mostro.

Una volta arrivato, difficilmente abbandonerà il suo ospite, una volta arrivato crescerà, fino a diventare insopportabile, fino a diventare l’impiegato pubblico che i giornalisti hanno soprannominato “il furbetto del cartellino”.

I “furbetti” del cartellino, sono loro i peggiori, perché pur non avendo raggiunto alte cariche, pur non essendo i classici “politicanti”, si son fatti possedere dal mostro, son stati deboli.

Una domanda sorge spontanea: in cosa si sarebbero trasformati se avessero potuto assaggiarne di più, avere tra le mani più potere?

Noi cosa possiamo fare?

Non lo so, ma di sicuro non chineremo più il capo dicendo: “sì, ho capito, lo so che funziona così”.

Il mostro dell’arroganza deve essere sfrattato.

Il giostraio ti propone un brano da ascoltare dopo la lettura.

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