Lo scarabocchio

Immagina.

Immagina di avere un foglio bianco innanzi a te e doverci scrivere qualcosa…

Probabilmente faresti uno scarabocchio.

Perché è così che si fa, quando non si sa cosa dire, cosa fare, si fa la cosa più semplice, “si pasticcia”, poi, da quel piccolo pasticcio, non si sa come, né perché, accade la magia.

No, non è vero.

Non accade nessuna magia.

Lo scarabocchio rimarrà sempre uno scarabocchio, sarai tu a volerci vedere qualcosa, cambi prospettiva, inclini il volto, lo giri, il foglio, cambi luce, alla fine accade, ci vedi davvero qualcosa.

Lo “scarabocchio” ha un senso, un significato, vedi?

“Quando non si sa cosa fare, basta iniziare a farla, non importa cosa, basta farla e qualcosa di buono ne uscirà”; te lo ripeti, vorresti crederci davvero.

Ma tu non credi più alle favole, né alle magie, sei cresciuto, quindi non mentirò.

Immagina, immagina di avere un foglio bianco e doverci scrivere qualcosa…

Lo farai, scriverai, perché le cose incorrotte, perfette, intatte, hanno bisogno di sporcarsi un po’, di diventare vissute.

Ma non ti illudere, quello rimarrà sempre uno scarabocchio, se dentro ci vedi qualcosa di meglio, di sensato, inizia a farlo, perché è davvero quello che volevi fare.

Avevi solo bisogno di credere di averlo fatto per caso, senza pensarci, così, se avessi fallito, non ti saresti offeso, non l’avresti “presa male”.

Svegliati.

Quello che ti manca davvero non è una persona che ti dica: immagina.

Ti serve una persona che ti dica: fai.

Ecco, allora fallo.

Non aspettare, prova a dirtelo da solo: fai.

Perché nella vita nessuno ti prende per mano, nessuno ti aspetta.

Immagina, immagina di avere un foglio bianco e doverci scrivere qualcosa…

Io l’ho fatto, ho scritto, ne è uscito un pensiero, questo pensiero.

Ho tentato di vederci dentro un senso, un significato.

Poi ho capito.

Questo è uno scarabocchio e rimarrà così per sempre.

Il mio scarabocchio.

Immagina, immagina di avere un foglio bianco e doverci scrivere qualcosa…

Raccontami come sarebbe il tuo, di scarabocchio.

Il giostraio ti propone un brano da ascoltare dopo la lettura.

Fiorello – Vivere a colori:

10 commenti su “Lo scarabocchio

  1. Stelline fiorellini e poi ancora stelline…
    da profilare di colore da sistemare e poi riguardare, senza in fondo capire perche’ l’hai fatto!
    L’inconscio che si mette a scrivere per te,
    Forse…non so!! Infantilismo acuto di momenti
    un po’ Cosi’.
    Ritornando seria, ho riscoperto la scrittura quella semplice tranquilla non impegnativa,
    mia antica passione, lasciata in disparte per varie vicissitudini, quello scrivere …un po’ a se stessi! Piccole carezze di cuore!
    Grazie sempre caro Giostraio, di allietarmi la mente e il cuore,
    Ti lascio un abbraccio sempre grande ⭐Roby⭐

    • Dall’ infanzia un diario, sempre ; a volte sgualcito, scarabocchiato. Mi segue, mi anticipa. Un amico ? Di più la mia anima ..

      • Buona sera Clara,

        Tardo un poco a rispondere ai commenti sul sito, ma sono i commenti che preferisco, rendono viva questa giostra di parole e pensieri!
        Bellissime le tue parole, non posso aggiungere altro, le rovinerei, quindi ti saluto, ti auguro una buona serata e ti do appuntamento al prossimo giro di giostra.
        Un abbraccio.
        Il giostraio.

    • Buona sera cara Roberta,

      🙂 che bello il tuo scarabocchio!!!
      No no, è un bellissimo scarabocchio, non è infantile, ma sincero.
      Conosco “quello scrivere un po’ a se stessi”, ho capito benissimo e sono molto felice che tu abbia ritrovato questa “coccola”, perché alla fine è una coccola per noi stessi.
      🙂 🙂 sono mooolto felice, perchè questo giro ha prodotto l’effetto desiderato, regalare relax, liberare la mente!
      Ti auguro una dolce serata, di riposo e sorrisi.
      Al prossimo giro di giostra, ti avverto, torneremo in Normandia, ma per un giro dai colori diversi, molto diversi.
      Un abbraccio <3
      Il giostraio.

  2. Quanti scarabocchi…accumulati, scartati, rigettati…persi.
    Una vita passata a guardarli…trasformati in quello che volevo fossero.
    Quasi mai.
    Per poi correre verso il cestino del tempo.
    Grazie giostraio.
    Ancora pensieri per alimento.

    • Buona sera Claudio,

      Finalmente eccomi qui a rispondere 🙂
      Beh, tanto di cappello per questo commento che è poesia.
      Quelli che più destano il mio interesse sono quelli persi, quelli dimenticati, quelli che dopo tutto, sono ancora lì, in attesa.
      Buona serata, non aggiungo altro.
      Grazie di cuore per tutto.
      Il giostraio.

  3. Bellissimo articolo,mi è piaciuto molto…!!!

    Gli scarabocchi sono lo specchio delle nostre emozioni,è la mente che ci guida,il cuore che detta e la mano che scrive,tutto ha un senso,ogni cosa ha una sfumatura e nulla è mai come sembra bisogna saper guardare oltre perchè altrimenti siamo persone prive di anima…!!!

    • Buona sera Irene,

      Rispondo anche qui 🙂
      Vero, verissimo, chissà, magari da qualche scarabocchio verrà fuori qualche dolce ricetta:-)
      Grazie per aver lasciato questo commento e per la tua gentilezza.
      Buona serata e in bocca al lupo per il tuo blog.
      Al prossimo giro.
      Il giostraio.

  4. Michele L'Erario

    “Immagina, immagina un foglio bianco e doverci scrivere qualcosa…”.
    Devo dire che dopo averlo letto più volte, mi piace molto, mi piace la forma come l’hai scritto.
    Immagino che tutto sia partito da quella prima frase e poi il tuo racconto ha preso forma, all’inizio non sapevi nemmeno tu dove saresti arrivata, e invece il tuo foglio bianco si è riempito di simboli che legati assieme da una logica di scrittura, come tanti pezzi di un puzzle, per dare un contenuto, il tuo messaggio.
    “Io l’ho fatto, ho scritto, ne è venuto fuori il mio pensiero”.
    Credo anch’io, capita anche a me, che di fronte ad un foglio bianco, si è tentati di lasciarci sopra uno scarabocchio, forse più di uno, non si sa il perché, forse per il giusto piacere di farlo, o forse c’è dell’altro.
    Sì, c’è dell’altro.
    C’è la voglia di personalizzare quel foglio bianco, all’inizio non sappiamo come farlo, da dove partire, da che punto iniziare a tracciare, siamo incerti, ma poi il tutto ci viene facile, un attimo e il nostro scarabocchio si é reso visibile.
    Ti diranno ma che hai fatto, uno scarabocchio, come per dire, guarda non si capisce niente, non mi dice niente, una cosa senza senso.
    Nel racconto sei andata oltre il foglio bianco, siamo cresciuti, sappiamo tutti che la vita è fatta di sogni, e spesso a non crederci più in quel che si sogna, e quindi non è possibile credere a tutto, credere che tutto sia possibile.
    Ma non dobbiamo darla vinta a chi in quel che facciamo vede solo uno scarabocchio, una vita senza senso, senza un perché.
    All’inizio tutto è incerto, si è titubante nelle prime mosse, nemmeno noi sappiamo che forma avrà il nostro operato.
    È il nostro primo scarabocchio, che per gli altri non dice nulla, noi invece tiriamo fuori tutto il significato che vogliamo, saremo anche presi in giro, ma il successo sta nel fare cose prive di significato per altri, che non vedono niente in quello che fai.
    Bisogna partire, si inizia con uno scaraboccio e si finisce per arrivare ad un’opera d’arte.
    Ricorda che anche il tuo scarabocchio di oggi sarà un’opera letteraria di domani!!!
    Sei partita da sola, come dici tu è giusto che ci diamo noi la mossa, non troveremo mai o forse mai qualcuno che ci esorta a partire, il tutto parte da noi dentro, dalla nostra volontà interiore.
    Quando io mi trovo un foglio bianco davanti la cosa spontanea che faccio, quasi d’istinto, è metterci la mia firma, e credimi, è un vero scarabocchio!!!!
    Brava anche stavolta.
    A presto.

    • Buongiorno Michele,
      finalmente ho trovato il tempo per leggere e rispondere con calma.
      Proprio così, tutto è partito da quella prima frase, ho “giocato”, non ho pensato molto, l’ho scritto così, com’è venuto, senza stare a pensare, ma solo facendo scendere la parole sul foglio, credevo pure che non l’avrei pubblicato, mi sembrava solo uno scarabocchio, un pasticcio di parole e nulla più, poi mi sono detta: questa giostra è la mia casa, il mio luogo in cui posso esprimere tutto, quindi perché non provare a condividere anche un semplice scarabocchio?
      Hai ragione, siamo spinti dalla necessità di lasciare un segno su quel foglio, di renderlo nostro.
      “Saremo anche presi in giro, ma il successo sta nel fare cose prive di significato per altri, che non vedono niente in quello che fai. Bisogna partire, si inizia con uno scarabocchio e si finisce per arrivare ad un’opera d’arte”, in questa frase hai racchiuso tutto il senso della nostra esistenza, vivere per noi, cercare un nostro obiettivo e seguirlo, sognare per giungere a qualcosa di concreto, mi è piaciuta molto, mi serviva leggerla, è un consiglio che cercherò di seguire.
      Sai che rendere il mio scarabocchio un’opera letteraria è un grande sogno, un miraggio da sempre, credo che se potessi davvero vivere questa trasformazione, da scarabocchio ad opera letteraria, galleggerei fra le nuvole, toccherei finalmente questo grande e quasi impossibile sogno.
      Che bello il tuo scarabocchio, la tua firma, il tuo marchio, ciò che rende quel foglio davvero solo tuo, esclusivo.
      Sono fiera di questo mio scarabocchio, perchè anche questa volta sei andato oltre, non ti sei fermato alle parole, hai scavato dentro al giro di giostra e mi hai mostrato ciò che neppure io avevo visto.
      Buona giornata, un abbraccio, come sempre grazie!!4
      La giostraia.

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