La seconda corsia

Avvertenza ai passeggeri: questo giro di giostra contiene un registro linguistico esplicito, mi scuso, ma in questa occasione era necessario.
Il giostraio.

***

<<É un dubbio.

<<Genera curiosità.

<<É irritante.

<<É incomprensibile.

<<Eh però, lo fanno in tanti.

Quindi, quei “tanti”, lo irritano.

Quarantacinque anni, pendolare, dal suo paesino di campagna, ogni mattina, raggiunge la tangenziale, si immerge nel traffico cittadino, cerca parcheggio, lo trova, inizia a lavorare.

Ciò che patisce, non sopporta, è il viaggio.

Tre corsie in tangenziale, ci sono tre corsie che percorrono la “sua” tangenziale.

Allora perché le persone ne utilizzano solo due?

Hanno una logica le tre corsie.

Tre diverse velocità, andamento tranquillo, andamento medio, andamento veloce, in costante sorpasso, sempre rispettando i limiti di velocità, sia mai che arrivi a casa una salata multa.

Ma quella benedetta prima corsia, se lo chiedeva ogni mattina, puzzava?

Era urticante?

Faceva venire una reazione allergica così forte da rendere impossibile per un automobilista percorrerla?

Pustole blu e viola su faccia, collo e mani, eh sì, ormai ne era convinto.

Anzi no, quella prima corsia non contemplava reazioni allergiche, no, era solo la “corsia dello stronzo”.

Chi vorrebbe essere “stronzo”?

Nessuno.

Molto meglio piantarsi in seconda corsia ai sessanta chilometri orari obbligando gli altri a sorpassi mirabolanti, obbligando pure i camion a sorpassi pericolosi, pur di stare lontani dalla prima corsia, pur di non percorrere la “corsia dello stronzo”.

Sì, era drastico nei suoi pensieri, ma non ne poteva più, dopo anni, parecchi anni, trascorsi in tangenziale, era al limite.

Voleva avere un solo potere, quello di prendere le auto e spostarle in prima corsia, la sua velocità costante era di novanta chilometri orari, la velocità di crociera perfetta per la seconda corsia, invece doveva viaggiare quasi sempre in terza, per superare l’ignorante che, nonostante avesse la prima corsia libera sulla destra, si ostinava a percorrere la seconda.

Si era pure comprato il “Nuovo codice della strada” risalente al 1992, l’aveva fatto per togliersi il dubbio.

Probabilmente sbagliava lui a ritenere che si dovesse occupare la prima corsia libera sulla destra, voleva controllare che nel codice non ci fosse un esplicito riferimento alla “corsia dello stronzo”.

Magari lui si sbagliava e gli altri avevano ragione, quella corsia per esplicita disposizione di legge doveva restare vuota, percorsa solo dai più coraggiosi, quelli che non temevano di essere considerati “stronzi”, oppure percorsa solo da chi lo era davvero e lo voleva far sapere al mondo, di essere “stronzo”.

L’articolo 143 comma 5, aveva chiarito tutto, la corsia che si doveva occupare era quella libera più a destra.

Quindi quella corsia non era “la corsia dello stronzo”, quella era solo la prima corsia.

Gli “stronzi”, erano quelli che, nonostante una velocità di crociera ridotta, si ostinavano a restare in seconda corsia, lasciando libera la prima, sì, erano loro gli “stronzi”.

Non era il solo a conoscere il codice della strada, ad applicarlo, lui occupava sempre la corsia libera più a destra, lui seguiva le regole.

Eccola, l’ultima sua convinzione, quella che c’era da sempre, ma che non aveva ancora guardato in faccia, più che una convinzione era una domanda:

“Si viaggia in seconda corsia per egoismo? Menefreghismo verso il prossimo? O per ignoranza, perché proprio lo si ignora il codice della strada?”.

Se si trattasse della prima opzione, non ci sarebbe una soluzione, il menefreghismo è contagioso.

Se si trattasse della seconda, allora servirebbero delle ripetizioni, tutti di nuovo sui banchi a studiare il codice della strada.

Stava percorrendo la tangenziale, vide l’ennesimo automobilista piantato in seconda corsia nonostante la prima fosse libera, una smorfia si disegnò sul suo volto, aveva capito di quale delle due opzioni si trattasse, mise la freccia a sinistra e lo sorpassò.

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Il giostraio, pur non essendo un grande intenditore di musica, né conoscitore della storia personale di ogni singolo artista, vi propone un brano da ascoltare dopo la lettura.
N.B. la canzone, come sempre, è stata cercata e scelta dopo aver scritto il giro di giostra e non viceversa.

Lucio Battisti – Sì viaggiare:

2 commenti su “La seconda corsia

  1. Ah ah ah ah ah ah!!!!
    Divertente, esilerante, stupendo la “corsia dello stronzo”!!!
    Infatti e’decisamente Cosi’, ognuno fa come gli pare e tu, purtroppo ne paghi
    le conseguenze, innervosendoti di brutto, specialmente se hai la giornata storta.
    Per fortuna la tangenziale la prendo poco, ma la corsia dello stronzo vige un po’
    Dappertutto strade urbane comprese, anzi ti diro’ di piu’..sono pure piu’ stronzi!!!!!
    Brava, Brava!! Avevi timore, ma invece per me e’ andata molto bene, sara’ che sono
    Molto di parte e mi piace ogni cosa che scrivi!!
    Un abbraccio sempre di cuore e buon Weekend per tutto!!⭐💗💗💗⭐
    Un bacione anzi tre che porta bene ⭐😘😘😘⭐

    ⭐ROBY⭐

    • Buon giorno cara Roberta,
      🙂 son proprio contenta che l’ironia del racconto sia riuscita a sortire il suo effetto!!
      Ahahah è verissimo, ho proprio scritto questo giro mossa dal “nervoso”, diciamo che guidare non è sempre rilassante.
      Non mi resta che darti appuntamento a domani per il nuovo giro, spero piacerà, non so, ultimamente ho il timore che i giri non siano più così “belli”, ma forse li leggono meno perché per molti sta iniziando il periodo delle ferie 🙂
      Buona giornata con dentro un abbraccio, al domani allora, un bacione.
      Il giostraio.

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