Se son felice io

Almeno una volta nel corso del vivere, ci si interrogherà sul “senso della vita”, sul senso della nostra esistenza, su cosa si vada cercando nel nostro percorrere il mondo.

È un discorso ampio e delicato, ognuno avrà la propria opinione al riguardo.

Che si cerchino costantemente felicità, gioia e appagamento personale, è un dato di fatto.

Proprio su questa costante ricerca si investe.

Investiamo noi per poter rendere la nostra esistenza piacevole, raccogliere ricordi felici da contrapporre ai momenti di sconforto che dovremo, inevitabilmente, affrontare.

Investono gli altri, per poter guadagnare, solitamente i prodotti vengono spinti puntando al miraggio dell’appagamento: se avrai questo prodotto, non ti servirà altro, sarai felice, realizzato e il mondo ti sorriderà, almeno sino al prossimo spot pubblicitario.

Investono le Parole in Giostra, per riuscire a farsi conoscere, leggere ed apprezzare, provano ad offrire un attimo di piacevole distrazione, riflessione, qualche minuto di fuggevole serenità, in cambio del tempo che gli si regala leggendo.

Ci si potrebbe azzardare ad affermare che forse, pensandoci bene, i rapporti tra le persone siano retti da questa consuetudine antica, una ricerca costante di benessere che regola le nostre azioni.

Ogni nostro agire è mosso da questa semplice, al contempo ardua, ricerca.

Anche quando facciamo qualcosa per il benessere del prossimo, implicitamente se colui a cui abbiamo fatto “del bene” è felice, lo siamo anche noi.

Allora qual è il problema di questo mondo?

Perché non siamo felici?

Non la si merita tutti, la felicità?

Il problema è l’egoismo.

L’egoismo che si appropria di qualche uomo felice che, per credere che la sua sia una felicità più vera, concreta, la vuole in esclusiva, tutta per sé.

Come fare allora?

Per prima cosa si potrebbe smettere di dire “pensa a chi sta peggio”, suona quasi come una consolazione: “tu comunque stai meglio di chi sta peggio, ringrazia per questo, rallegrati!”, che pensiero triste.

Quando qualcosa non andrà per il verso giusto, pensare solo a come farla cambiare, come trarre il meglio dalla cenere, come vedere quell’unico barlume positivo qualora si possa cogliere, non c’è?

Allora cercare di superare, come meglio si possa fare, con i propri mezzi, il momento buio, essendo consapevoli che tutto passa, anche quello che vorremmo non passasse mai, il segreto è essere forti nell’attesa di questo passaggio.

Ed eccoci qui, in un mondo popolato da sofferenza e strisciante ricerca del contrario, si fosse tutti un poco meno egoisti, ci sarebbe lo spazio sufficiente per la felicità personale e anche per quella altrui.

Non per forza per essere davvero felice lo si deve essere più degli altri, quando si inizia a pensare questo c’è un problema, sta crescendo in noi l’egoismo.

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Il giostraio questa volta era indeciso sulla canzone e ha lasciato a te la scelta.

Quale, tra le due canzoni, è la più indicata per questo giro di giostra?

1) Albano Carrisi e Romina Power – Felicità

 

2) Giusy Ferreri – Il cielo è sempre più blu