L’automobilista turista

Un’ora e mezza.

Un’ora e mezza della sua vita persa cercando parcheggio.
La ricerca del parcheggio può davvero sforzare e piegare i nervi di un essere umano, abbiamo creato le automobili, tante, troppe, ma non i parcheggi, son sempre troppo pochi, sempre troppo stretti.

Lei lo guarda, le mani strette sul volante, gli occhi che saltellano a destra, sinistra, destra, sinistra, come grilli impazziti nella ricerca di un buco, un posticino in cui poter infilare la propria auto.

Due ore in attesa, due ore in un continuo circuito alla ricerca di quel posto tanto sognato.

Iniziano a pensare che la città ormai sia stata visitata e quel posto non serva neanche poi tanto, alla fine l’hanno girata tutta almeno tre volte, lo scarico dell’auto inquina, il motore è accesso, pronto a scattare in avanti al primo barlume di speranza.

Sguardi compassionevoli, sono quelli di chi un posto l’ha trovato e ora si accinge a percorrere le vie del centro storico sgombre di auto e ricche di banchetti di souvenir, che vita quella dell’automobilista fattosi turista.

Ed ecco un uomo con la divisa blu a strisce gialle, le dice che il parcheggio è pieno, ma le mette in mano una cartina, a 5km c’è un parcheggio, forse gratuito, con un servizio di navetta per essere portati in centro, lui la saluta e passa al prossimo automobilista, lei rimane con quel pezzetto di carta in mano, confusa sul da farsi lo rigira più volte tra le mani, cercando di capirne il senso, di comprendere come orientarsi; uno sguardo perso è rivolto all’amico navigatore spento, uno schermo quadrato a cui rivolge sguardi languidi e dolci che non riserva neanche all’amante più focoso, senza quello, sono persi.

Persi, in una fila interminabile di auto per entrare nel parcheggio che prima segnava occupato e ora, lentamente, si sta svuotando, un’auto esce, si accende “libero” sul tabellone, un’auto entra, si accende “occupato” e l’attesa continua.

È una strana attesa la loro, attendono con trepidazione che un altro turista, dopo aver consumato di sguardi la città, gli ceda il posto, i portafogli gonfi per acquistare qualsiasi tipo di ninnolo che giunti a casa passerà dalla mensola prediletta, a quella della cucina, alla scrivania, al cassetto della scrivania e alla sua polvere.

Tempo perso, soldi persi, ma ciò che è più importante resta, restano le emozioni, la gioia una volta aperta la portiera dell’auto, posati i piedi per terra, solo in quel momento capiscono che sono liberi di vivere la città che cercavano di visitare, ora sono aperti a tutto e la città regala abbracci come una vecchia amica che aspettava il loro ritorno, in fondo, li aveva già conosciuti attraverso il rettangolo del finestrino.

Vale il tempo perso per cercare parcheggio?
Vale la spesa compiuta per souvenir futili?
Vale.
Vale un’emozione che solo il turista d’agosto può veramente comprendere.

Vale la pena, una volta l’anno, lasciare il rigore del risparmio per qualche frivolezza.

Vale i 10.50€ spesi per quattro ore di sosta nel parcheggio?

Ecco…forse forse…il parcheggio è un po’ caruccio, ma dopo due ore di attesa…l’avarizia s’è persa!coda-auto-parole

Il giostraio, pur non essendo un grande intenditore di musica, né conoscitore della storia personale di ogni singolo artista, vi propone un brano da ascoltare dopo la lettura.
N.B. questa canzone non è molto pertinente con il giro di giostra di oggi, ma è allegra e mi è sembrata un ottimo modo per salutare l’estate!

883 – La lunga estate caldissima:

 

 

10 commenti su “L’automobilista turista

  1. Buon Venerdì caro Giostraio,
    Sempre puntuale e preciso nella descrizione, ho sempre la sensazione
    Di essere seduta in poltrona a guardarmi un cortometraggio, da tanto mi sento dentro alle tue parole.
    Le sensazioni..nel tormentoso affanno di trovare il parcheggio e poi la goduria di riuscirci è fenomenale
    Prima ti disperi e poi sei tronfia …😄…grazie mi hai fatto sorridere!!
    Ti saluto sempre dentro al mio abbraccio Caro Giostraio..❤Roby❤

    • Buon giorno cara Roberta,
      speravo proprio di riuscire a strapparti un sorriso, il giro dello scorso venerdì è stato pesante e con quello di ieri ho cercato di rallegrare l’anima, senza però dimenticare un piccolo spunto di riflessione e soprattutto tentando sempre di regalare un’emozione, quando si cerca un parcheggio per ore, trovarlo e appoggiare finalmente i piedi a terra fa sentire come il vincitore di una maratona 🙂
      Ti auguro un sereno weekend, al prossimo giro di giostra allora!
      Un grandissimo abbraccio ed un bacio.
      Il giostraio.

  2. Oggi mi hai fatto sorridere..ti ringrazio per la compagnia che mi fai tutti i venerdì.

    Al prossimo giro..

    • Buon giorno Sib!
      Sono io che ringrazio te, questa giostra, senza i passeggeri che ogni venerdì e anche in settimana salgono per un giro, non avrebbe ragione di esistere!
      Grazie, al prossimo giro!:-)
      Il giostraio.

  3. Buongiorno “Caro”/a Giostraio con molto piacere ti ho letto… sempre interessante.Certo che l’attesa per il posto nel parcheggio l’ho vissuta,l’ansia che ci assale…era vivissima…tutti noi la sperimentiamo giornalmente ovunque ci rechiamo.Mi e’ molto piaciuto…gli occhi come grilli saltellanti a dx e sx per quel rettangolo di spazio, come le spazzole del tergicristallo piu’ o meno… e pensare che io non aspetto oltre i dieci minuti…dopo vari giri…poi vado via esausta…mi sono vista al posto del Giostraio in attesa e con l’ansia. Mi piace anche il souvenir…che spostiamo tra i vari mobili x poi abbandonarlo da qualche parte,stufi…Grazie Giostraio,c’e’l’approfondimento della vita quotidiana che ci coinvolge e ci mostra come e dove spendiamo il nostro tempo! Saluti. 🙂

    • Buon giorno Girovaga Triste, posso chiederti il perché di questo nome?
      Scusa se rispondo solo ora, grazie per questo commento, grazie per la gentilezza che mi hai riservato, sono un giorstraio di nome(suona meglio) ma una giostraia di fatto 🙂
      Sono molto felice che questo giro ti sia piaciuto, ho provato a raccontare la semplicità di un giorno di vacanza, ma vale in tutte le nostre città, sembra sempre una lotta contro il tempo la ricerca di un parcheggio non trovi?
      Son contenta di essere riuscita a trasmettere lo stress della ricerca e i superflui souvenir che poi una volta a casa…si perdono fino a scomparire in un cassetto, è bello anche ritrovarli lì dopo tempo, in fin dei conti sembrano una nuova scoperta!
      Buona giornata, ti aspetto per il prossimo giro di giostra, sono ancora indecisa su quale pubblicare…chissà!
      Un grande, grande grazie!
      Il giostraio.

  4. Cara Giostraia, hai reso alla perfezione la domenica tipo del turista/guidatore; i colpi di clacson nervosi al primo accenno di incertezza alla partenza del semaforo, i “ma allora? Ci muoviamo?” di quelli dietro al vecchio di turno, con la tesa del cappello calata sugli occhi e sguardo alla Mr Magoo, di quelli che non vedono ad un centimetro.
    Eppure guidano.

    Mi è passata la voglia di andare in giro la domenica.
    Al prossimo giro!

    • Caro i500passi, scusa se rispondo solo ora, ma come sai ho avuto problemi di connessione, che dire? La ressa e il traffico ormai sono nel quotidiano di molti, chi è più fortunato può ancora evitarlo, ma coinvolge tanti, grazie infinite per aver letto questo giro di giostra e per questo commento!
      A presto, il giostraio!

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