Una mattina qualunque

DRrrrRrriiiiiinnnnnn.

DrRrRrRrrriiiiinnnnn.

Suona la vecchia sveglia sul comodino, trema e cade a terra, continua ad emettere il suo suono fastidioso girando su se stessa.

Sembra chiamare aiuto: “qualcuno mi aiuti, faccia smettere questo frastuono assordante, rimettetemi subito al mio posto sul comodino accanto all’abat-jour verde che mi piace tanto”.

Finalmente una grossa mano l’afferra, la rigira più volte su se stessa prima di ricordarsi come si possa spegnere, infine la ripone accanto alla verde abat-jour.

La stessa mano cerca l’interruttore della luce, lo preme e due occhi assonnati si chiudono a fessura, rinnegando il nuovo giorno.

È alto, robusto ma non troppo, dai capelli biondo cenere, l’uomo che si sta infilando le ciabatte per dirigersi in cucina.

Una mano apre il frigorifero e tira fuori il caffè preparato la sera prima, l’altra afferra una tazza da tè.

Una tazzina colma di caffè e due colme di acqua ed ecco pronto il caffè americano da scaldare al microonde.

Una doccia veloce, una spettinata ai capelli, si scruta allo specchio e sorride, se solo sua madre lo vedesse, lei l’ha sempre fatto uscire di casa impeccabile, con i capelli ordinati, mai un ciuffo fuori posto, mai un ciuffo ribelle, ora è l’opposto.

È di bell’aspetto, ne è consapevole, gioca il suo ruolo di “belloccio” al meglio, sfrutta ogni aspetto di sé che possa essere potenzialmente vincente.

Ha una qualità che ama celare dietro al suo portamento, è un uomo sensibile ed empatico.

Crede che si possa cambiare la giornata delle persone con un bel sorriso ed un saluto gentile.

Ci avete mai provato?

Essere gentili, non riverenti, solo gentili col prossimo, anche se a prima vista chi incontriamo possa risultare antipatico, provare a sorridere ugualmente potrebbe cambiarvi la giornata e cambiarla agli altri.

Magari quella persona che, lì per lì, emanava arroganza e superbia era solo tesa per un problema personale e un sorriso le ha dissolto la tempesta che imperversava il cuore, scoprendo la vera essenza, una semplice persona persa come tutti tra i problemi del quotidiano che, trovandosi davanti ai propri, li ha percepiti come Everest impossibili da scalare se non a costo della propria vita.

Così si è svegliata scontrosa, guardando chiunque con l’animo di chi oggi si gioca la vita, quando magari quel suo problema si sarebbe sciolto facilmente al calore di un gesto gentile, diventando una morbida collina da percorrere in passeggiata.

Scarpe da ginnastica rosse calpestano il marciapiede velocemente, due occhi nervosi controllano che non ci siano regalini lasciati da qualche proprietario di cani, decisamente maleducato.

Le spalle ondeggiano a destra e sinistra, sinistra e destra, schivando i passanti che neanche si accorgono della sua presenza.

Le mani sudate stringono al petto una borsa pesante, quasi a volerla nascondere al mondo.

La giornata è calda, il sole vuole abbracciare tutti e tingerli d’oro, ma lui lo schiva cercando di portarsi il più possibile all’ombra dei tetti.

La suola delle rosse scarpe inizia a soffrire il bruciante cemento e vorrebbe che il passo si facesse meno pesante, meno chiassoso.

All’angolo della strada i protagonisti del nostro racconto si scontrano, la calma dell’uomo spettinato irrompe nel frenetico correre delle scarpe rosse, la borsa tanto protetta vola nell’aria, lo spettinato prontamente l’afferra, ecco un sorriso, un buon giorno ed un arrivederci.

Nient’altro è accaduto tra i due.

Lo spettinato esce di scena con lo sguardo orgoglioso di chi sa di aver cambiato la giornata a qualcuno, di averla resa migliore.

Le scarpe rosse alleggeriscono il passo, il ragazzo si sta calmando, la suola galleggia sull’asfalto e ringrazia.

Quel giovane ragazzo disoccupato, così teso all’idea di dover ricominciare a portare curriculum, ora tiene quella borsa quasi fosse un foglio leggero.

La speranza si sta facendo strada dalle scarpe alle spalle, le nubi gonfie di strisciante angoscia si stanno lentamente sgonfiando, fermo al semaforo si guarda intorno e la nota, altrettanto tesa e impacciata, un’altra persona che oggi ha bisogno di un saluto accompagnato da un gentile sorriso; non le risolverà i quotidiani problemi, ma certo l’aiuterà ad affrontarli con uno spirito diverso, meno circondato dal tormento.

Ecco cosa può donare l’incontro con la gentilezza e il sorriso di uno sconosciuto.

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Ora ti consiglio di ascoltare: Sorridere sempre – Renato Zero

2 commenti su “Una mattina qualunque

  1. Proprio così..
    Scrivi esattamente le nostre realtà,
    i sentimenti nascosti in ognuno di noi..
    Quelli che sappiano ..ma che non vogliamo tirare fuori..
    Grazie per questo…Sei Grande!!
    Un bacio Roberta❤

    • 🙂
      Grazieeeee!!!
      Non sai quanto mi renda felice sapere che sto riuscendo nel mio intento, mi piace pensare che dopo aver letto questo giro di giostra qualcuno, uscendo di casa, indossi un bel sorriso 🙂
      Buona domenica, un caloroso abbraccio :-*
      Il giostraio.

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