Sotto al tappeto

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Quante cose ho trovato.

Cose nascoste alla vista.

Cose dimenticate.

Cose perse.

Cose cercate e mai ritrovate.

Ho trovato tutte queste cose e anche altre.

Alcune le ho restituite, alcune messe da parte, altre le ho spostate e messe in “bella mostra” perché le ritrovassero loro, da soli, così che non capissero di averlo avuto: il mio aiuto.

Altre ancora le ho lasciate; lì dove le avevo trovate, per loro non era proprio il momento, così le ho lasciate lì: sotto al tappeto.

Sotto a quel tappeto si può trovate un poco di tutto.

Tanta polvere: tempo passato.

Tanti ricordi: dolorosi, ma anche felici e preziosi, ricordi che si vuole nascondere al mondo, così finiscono tutti lì, nello stesso posto.

Desideri: passioni, amori e sogni sopiti, messi da parte, in attesa che la polvere cada e un giorno possano rivedere la luce.

Colpe: accidentali o dolose, che non si ha avuto il coraggio di ammettere.

Sbagli: di tipi diversi, anche quelli commessi in buona fede.

Incontri: ritenuti superflui, poco importanti, ma che non si sono potuti “buttare”, così, non sapendo dove riporli, sono finiti anch’essi lì.

Possibilità: ogni scelta, ogni opportunità che per dovere, per noia o per poco coraggio, non sia stato possibile raccogliere, ma che si sarebbe tanto voluto…

Quante cose si possono scoprire con un poco d’audacia.

Loro però sotto a quel tappeto o non ci guardano o ci guardano poco.

Troppo timore nel farlo: alzarlo.

È un tappeto grosso, quando si fermano a guardarlo pensano che alla fine stia bene così, proprio dove l’hanno posato e lasciato.

Sono io che lo faccio: alzarlo.

Sono io che mi prendo questa “scomoda briga”, ogni tanto lo alzo, ci guardo sotto, sposto la polvere, la raccolgo, raccolgo il tempo che è passato, gli anni che sotto al tappeto hanno trovato riposo e cerco il resto, quello che è stato abbandonato, dimenticato.

Rifletto; faccio le mie considerazioni: scelgo.

Scelgo cosa riportare alla luce, scelgo cosa sia necessario rammentare o semplicemente far riaffiorare come sfocato ricordo, loro non capiscono, ma sono io che agisco.

Non avete ancora capito chi io sia?

Io sono l’inconscio: l’addetto alle pulizie della coscienza.

Adesso che mi sono presentato ditemi un po’, voi sotto a quel tappeto cosa avete riposto?

Perché ci sono cose che sotto ci stanno proprio bene, cose che hanno trovato il loro posto, ma altre, altre sono finite lì solo per caso, ogni tanto sarebbe bene guardare e controllare cosa ci sia sotto al vostro tappeto.

Pensateci, voi cosa ci avete nascosto?

Il giostraio ti propone un brano da ascoltare dopo la lettura.

Ligabue – Ho messo via: