L’aquilone può volare?

Tornavano bambini, avevano  trent’anni ma su quella lingua di sabbia il tempo si perdeva, su quei piccoli granelli, anima di conchiglia, il tempo non c’era, si era perso accompagnato dalla sabbia che gioca a nascondino sul fondo del mare passato.

Un rettangolo di stoffa in mano, pronto a volare, ancorati alla terra i piedi, il rettangolo di stoffa pronto a far sognare.

L’attesa, gli occhi dei bambini e anche degli adulti con una piccola scintilla, quella piccola stellina che all’angolo sinistro dell’occhio si illumina ed è speranza, curiosità, desiderio di scoprire se, con un filo trasparente e due bastoncini a tenerlo teso, il rettangolo di stoffa volerà.

Non cambierà certo le sorti del mondo, non migliorerà la vita di alcuno, ma ora, sulla spiaggia, tutti li guardano, attendono il lancio e sperano che voli, stringendo forte il vento, senza farsi buttare giù.

Sospesi respiri.

Il braccio si alza, la bocca è una smorfia pensierosa, soffia il vento, soffia, soffia ed eccola arrivare, l’occasione, una folata più forte, la stoffa è tesa, i bordi vibrano, il braccio si flette, la mano si apre.

Il filo trasparente si tende, si affloscia, si tende di nuovo.

Non ha iniziato a volare subito, ha volteggiato, sembrava stesse cadendo, regalando uno spettacolo di giravolte a sguardi in attesa, finché il vento ha deciso che gli sarebbe stato amico.

L’ha preso tra le sue braccia, insieme, ci ha giocato.

Nasi all’insù, stupiti per un semplice rettangolo di stoffa leggera, gli smartphone in mano suonano, le notifiche si accumulano, ma volete mettere quanto sia affascinante il volo di un aquilone?

Siamo evoluti, cresciuti, vaghiamo per il mondo equipaggiati della migliore tecnologia del momento, ma un telefono non farà mai volare un aquilone, un telefono non ti farà tornare bambino, un telefono non vola, resta a terra.

Un pizzico di semplicità, un pizzico di fantasia per giocare con le proprie mani, con la propria testa, avevano trent’anni, ma su quella spiaggia tornavano bambini e con l’ingenuità dei bambini diedero una grande lezione anche a loro.

La vita non è solo tecnologia, si è davvero evoluti se si continua a guardare al passato, non deve essere dimenticato, raccogliere tutto e portarlo con sé, essere capaci di far volare un aquilone, essere capaci di star bene con se stessi, il vento ed il sole, essere capaci anche di staccare la spina dell’online per buttarsi a capofitto in quel posto che i nuovi nati confondono con il virtuale, essere offline può regalare l’opportunità di conoscersi meglio, di confrontarsi con i propri limiti pratici.

Essere offline può permettere di confrontarsi anche con le piccole conquiste che la capacità di ingegnarsi dona a chi ha il coraggio.

È controproducente per me, per la mia giostra, ma ora questo telefono, questo computer, spegnilo, non vuoi provare anche tu a vedere se l’aquilone può volare?

sole-aquilonePrima di scappar via per vedere se l’aquilone volerà, ti consiglio di guardare il finale di questo meraviglioso film, un film che ha fatto e continua a far sognare il nostro giostraio, Mary Poppins:

5 commenti su “L’aquilone può volare?

  1. Buon venerdì caro giostraio..
    Ma quanto brava sei a regalare emozioni..
    Mi fai ricordare sempre quelle mie piccole cose …dimenticate chissà dove.
    Hai la capacità precisa e selettiva di entrare dentro ai ricordi e tirarli fuori dal baule
    per crearne gioia.
    Devi essere una persona molto molto speciale…
    Spero che tu esaudisca il tuo sogno..di scrivere un libro, io sarò la prima a comprarlo.
    Con te non mi annoiò mai.
    Io sono una persona un po particolare, ma tu lo sei ancora di più.
    Ti lascio il mio saluto, dentro un abbraccio di baci..❤Roby❤

    • Buona sera cara Roberta!
      Finalmente ho avuto il momento adatto per gustare il tuo commento, oggi ho provato a regalare un sogno, un sorriso, le tue parole di rimando hanno regalato un sorriso a me, grazie di cuore!!!
      Se riuscirò a pubblicare un libro sarai la prima a saperlo, promesso 🙂
      Sei una persona molto dolce, son proprio contenta che ti sia imbattuta nella mia giostra, buona serata, un grandissimo abbraccio, al prossimo giro di giostra.
      Il giostraio.

  2. E’ veramente un piacere leggerti, mi fai sempre riflettere.
    ciao e al prossimo giro..

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