Piangere, perchè?

Viviamo in una società dove il pianto è vissuto in chiave negativa, quasi un tabù.

Piangere è socialmente accettato solo in determinate occasioni, in cui il pianto è davvero l’unico sfogo al dolore, in altre occasioni, invece, è malvisto e non accettato.

Si perde così la naturale misura nel relazionarsi con il prossimo, essere educati verso chi incontriamo è dovuto, va bene, ma se si fosse particolarmente nervosi, perché non è accettato un pianto?

Se piangi per lo stress, sei un debole, ti viene ripetuto:<<ci sono ben altri motivi per cui valga la pena piangere>>.

È tutto opinabile, ognuno darà ai suoi problemi il proprio, personalissimo, peso, mica siamo tutti uguali, il mondo è bello perché è vario, non si dice così?

Allora, perché ostinarsi nell’imporre al prossimo di non piangere e non sfogare la propria frustrazione o addirittura felicità? Può anche accadere che un pianto sia liberatorio, felice, portatore di sollievo.

Viviamo in una società che, a dispetto di quel che si percepisce, si definisce libera, ognuno può liberamente esprimere le proprie opinioni e, nel limite della legge, agire liberamente.

Non è vero, viviamo ingabbiati in tante, troppe convinzioni sociali, luoghi comuni che, di generazione in generazione, ci trasciniamo dietro come la coperta di un personaggio famoso dei fumetti.

Senza quelle convinzioni probabilmente ci si sentirebbe vulnerabili, esposti all’ignoto.

Le consuetudini del nostro quotidiano ci ingabbiano e nonostante ciò, non ci preoccupiamo.

I motivi per cui una persona possa piangere son tanti, vari e inconsci, talvolta chi piange si sfoga e non sa neppure perché; ma dopo si sentirà meglio.

La vita è già abbastanza complicata, ricca di variabili infinite e labile, vale davvero la pena preoccuparsi di un pianto?

Lasciamo che chi è nervoso, triste, frustrato, felice o solo confuso, pianga, pianga e si liberi.

Eh già, un pianto può rendere liberi!

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Ora ti consiglio di ascoltare: L. Battisti – Emozioni

8 commenti su “Piangere, perchè?

  1. Il pianto è come uno strumento musicale, può avere suoni dolci,melanconici, tristi e assordanti, ma non puoi farne a meno perché vive in te e con te , ti accompagna e ti libera dalle carceri dei pregiudizi .
    Grazie per la tua “giostra”, salirci e vivere un viaggio nel passato e verso il futuro .
    Buone vacanze !
    Minù.
    🌹

    • Buon giorno!
      Grazie per aver commentato e per esserti ricordata dei miei giri di giostra, definire il pianto come uno strumento musicale è meraviglioso, non ci avevo mai pensato, condivido pienamente il tuo pensiero, liberarsi dalle carceri dei pregiudizi è molto importante, in fondo la vita è una sola no? Merita di essere vissuta con la possibilità di essere “se stessi” .
      Grazie per queste tue dolci parole, sapere che la mia giostra è apprezzata è una grande emozione e mi ripaga del “lavoro” che c’è dietro.
      Ti auguro una buona giornata!!!
      :-*
      Il giostraio.

  2. Le emozioni a volte quando si sciolgono o suonano su corde di diverso tipo ,possono fare anche timore se non si capiscono o vengono provate ,ma se vengono accolte come cosa naturale, a volte si ha un fenomeno di umanità
    buona giornata.

    • Buon giorno,
      hai ragione, le emozioni non comprese o non provate possono intimorire, l’uomo teme ciò che non conosce, da sempre, è una caratteristica che lo accompagna, accogliere ciò che non si conosce con naturalezza può risultare complicato, ma facendolo il risultato potrebbe stupire.
      Grazie mille per il tuo commento e per aver fatto un giro sulla mia giostra, spero tu vorrai salirci ancora, buona giornata!
      Il giostraio.

  3. Mi hai fatto piangere…
    La sensibilità si misura anche da questa emozione,
    Più ricercatezza nei sentimenti …questo ci vorrebbe,
    Oggi ci soni tante cose che ti riempiono gli occhi di lacrime…
    Ma non lo fai, perché risulti debole,
    Allora ti metti !a maschera da dura, sicura e vai…
    Grazie di quello che scrivi, mai banale sempre diritta al punto…
    Ti auguro un buon sabato,con dentro, con il mio 💓
    Roberta

    • Buon giorno!
      Grazie Roberta per aver letto questo mio giro di giostra nonostante fossi in vacanza e non l’abbia potuto ricordare, hai perfettamente ragione, se ci si ferma un attimo, un solo attimo e si scende dalla frenesia del quotidiano, osservando l’andazzo del mondo…le lacrime possono scorrere molto facilmente, inutile negarlo, è la realtà.
      Certi sentimenti e certe emozioni si nascondono in un angolo, piuttosto che viverle e accettarle, ci si vergogna per certe emozioni provate, come dici tu, ci si dovrebbe misurare un poco di più con la sensibilità, ma non è detto che lentamente questo non accada, siamo in un mondo in continua evoluzione, quindi continuiamo a sperare 😉
      Ti mando un grande abbraccio contornato da un enorme grazie!
      A domani :-*

  4. Piangere è naturale, il primo pianto lo facciamo quando veniamo al mondo e più liberatorio di quello!
    Io piango per ogni emozionevenienza, rabbia delusione o gioia e non me ne vergogno, lo faccio ovunque.
    Chi ha la capacità di piangere denota sensibilità!
    Complimenti bell’argomento e stupenda canzone

    • Grazie davvero, cerco sempre di trovare la giusta canzone, ma non è facile quindi mi fa piacere che sia stata apprezzata.
      Hai ragione, non avevo pensato al primo pianto di un bimbo, veramente il più liberatorio!
      Anch’io sono molto sensibile e credo che la sensibilità sia necessaria soprattutto in questa nostra epoca.

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